Se gestisci un affitto breve, una casa vacanze o qualsiasi tipo di struttura ricettiva non alberghiera in Italia, il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è il tuo nuovo punto di riferimento. Dopo anni di normative regionali spesso frammentate, lo Stato italiano ha introdotto il CIN per portare ordine, trasparenza e maggiore controllo nel settore degli affitti brevi. Ma cosa cambia davvero rispetto al vecchio Codice Identificativo Regionale (CIR)? E, soprattutto, come puoi ottenere il tuo CIN per essere in regola ed evitare sanzioni?
Questa guida definitiva è pensata per fornirti tutte le risposte. Non solo chiariremo le differenze tra CIN e CIR, ma ti accompagneremo passo dopo passo nel processo di richiesta, illustrandoti le scadenze e le implicazioni di questa importante novità. Il nostro obiettivo è darti tutte le informazioni necessarie per navigare serenamente nel panorama normativo del turismo extra-alberghiero e continuare a massimizzare le tue prenotazioni in piena conformità.
Dal CIR al CIN: Una Rivoluzione Nazionale per gli Affitti Brevi
Per comprendere appieno la portata del nuovo Codice Identificativo Nazionale, è fondamentale fare un passo indietro e analizzare il contesto preesistente.
Cos’era il CIR (Codice Identificativo Regionale)?
Fino a poco tempo fa, la gestione e l’identificazione delle strutture ricettive non alberghiere erano demandate alle singole Regioni. Molte di esse avevano introdotto il proprio Codice Identificativo Regionale (CIR). Il CIR era un codice alfanumerico univoco, assegnato dalle amministrazioni regionali o comunali, con lo scopo di:
- Tracciare le strutture: Permettere alle autorità locali di censire e monitorare l’offerta turistica non tradizionale.
- Combattere l’abusivismo: Rendere più difficile l’operatività di strutture non registrate.
- Garantire la trasparenza: Fornire ai turisti un’informazione chiara e verificabile sulla legalità della struttura.
Il problema principale del CIR era la sua frammentazione. Ogni Regione aveva le proprie regole, procedure di assegnazione e formati del codice. Questo creava confusione per proprietari e gestori che operavano in più Regioni, e rendeva difficile per le piattaforme online come Airbnb o Booking.com garantire la piena conformità a livello nazionale.
Cosa Cambia con il CIN (Codice Identificativo Nazionale)?
Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è la risposta a questa frammentazione. Introdotto dal Decreto Legge n. 145/2023 (Decreto Anticipi), il CIN è un codice alfanumerico unico a livello nazionale, assegnato dal Ministero del Turismo. Il suo scopo è standardizzare l’identificazione di tutte le unità immobiliari destinate a locazioni brevi (inferiori a 30 giorni) e le strutture turistico-ricettive.
Le principali differenze e novità del CIN rispetto al CIR sono:
- Natura Nazionale: Il CIN è un codice unico per tutto il territorio italiano, superando la logica regionale del CIR.
- Banca Dati Nazionale: Tutte le informazioni relative alle strutture e ai locatori confluiranno in una nuova “Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive e delle Locazioni Brevi” gestita dal Ministero del Turismo. Questo consentirà un monitoraggio e un controllo molto più efficaci.
- Formalizzazione dell’Attività: L’assegnazione del CIN è legata alla presentazione di una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) o alla comunicazione di avvio attività al Comune competente, formalizzando l’apertura dell’attività di locazione.
- Obbligo di Esposizione e Pubblicazione: Il CIN dovrà essere esposto all’esterno della struttura e indicato in ogni annuncio o offerta di locazione, sia sui portali online (OTA) che su canali tradizionali (siti web, social media, agenzie).
- Funzione Anti-Abusivismo Potenziata: La standardizzazione e la centralizzazione dei dati rendono più semplice per le autorità individuare e sanzionare le attività abusive.
In sintesi, il CIN non è solo un “nuovo CIR”, ma un passo fondamentale verso una regolamentazione più uniforme e trasparente del settore turistico extra-alberghiero in Italia.

Chi Deve Richiedere il CIN e da Quando è Obbligatorio?
L’obbligo del CIN si estende a diverse tipologie di strutture ricettive:
- Unità Immobiliari a Uso Turistico (Locazioni Brevi): Appartamenti, ville, porzioni di villa o immobili ad uso abitativo che vengono affittati per periodi non superiori a 30 giorni. Questo include anche le seconde case affittate per brevi periodi.
- Strutture Turistico-Ricettive Alberghiere ed Extra-Alberghiere: Hotel, B&B, agriturismi, case vacanze, affittacamere, ostelli, ecc. In sostanza, tutte le strutture che rientrano nella definizione di “struttura ricettiva” secondo le normative regionali.
Quando entra in vigore l’obbligo?
Il CIN è diventato ufficialmente obbligatorio a partire dal 3 settembre 2024, data di pubblicazione del decreto attuativo nella Gazzetta Ufficiale.
Tutte le strutture già attive o di nuova apertura hanno 60 giorni dalla data di entrata in vigore per adeguarsi. Ciò significa che entro il 2 novembre 2024, tutte le strutture ricettive e le unità immobiliari ad uso turistico dovranno aver ottenuto ed esposto il proprio CIN.
È cruciale rispettare questa scadenza, in quanto le sanzioni previste per l’inosservanza sono significative.
Come Richiedere il CIN: Il Processo Online e i Documenti Necessari
Il processo di richiesta del Codice Identificativo Nazionale è stato concepito per essere interamente automatizzato e gestito tramite una piattaforma online.
Il Portale del Ministero del Turismo
La richiesta del CIN avviene esclusivamente tramite il portale telematico del Ministero del Turismo. Questa piattaforma centralizzata raccoglierà i dati di tutte le strutture a livello nazionale.
Passaggi per la Richiesta:
- Accesso al Portale: Il proprietario della struttura o un suo delegato (ad esempio, un gestore immobiliare o un’agenzia) dovrà accedere al portale utilizzando le proprie credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE (Carta d’Identità Elettronica).
- Registrazione della Struttura: Si procederà con la registrazione dei dati identificativi dell’unità immobiliare o della struttura ricettiva.
- Dati Catastali: Sarà necessario fornire i dati catastali precisi dell’immobile (foglio, mappale, particella, subalterno, categoria catastale, rendita catastale).
- Autocertificazione dei Requisiti di Sicurezza: Un aspetto fondamentale del processo è l’autocertificazione del possesso dei requisiti di sicurezza degli immobili. Questo include:
- Impianti: Conformità degli impianti elettrici, a gas, idrici, di riscaldamento (ove presenti).
- Rilevatori: Presenza di rilevatori di monossido di carbonio e fumo (obbligatori).
- Estintori: Presenza di estintori portatili (obbligatori, in numero proporzionato alla superficie).
- Per Strutture con Partita IVA (ATECO): I soggetti che esercitano attività di gestione immobiliare o di locazione breve in forma imprenditoriale (con codice ATECO specifico) dovranno confermare la loro classificazione.
- Nuove Strutture (per cui era già previsto il CIR): Per le nuove strutture ricettive che prima dovevano richiedere il CIR alla Regione, sarà comunque necessario presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) o la comunicazione di avvio attività al Comune competente prima di procedere con la richiesta del CIN. Questo garantisce la regolarità urbanistica e amministrativa.
Una volta completata la procedura, il sistema genererà automaticamente il CIN, che verrà comunicato al richiedente.
Composizione del CIN
Il CIN è un codice alfanumerico che include diverse informazioni, garantendo la sua unicità e tracciabilità:
- Un codice di ricodificazione ministeriale.
- I codici ISTAT della Provincia e del Comune.
- Un codice ISTAT di classificazione della struttura.
- Una sequenza alfanumerica generata casualmente per garantire l’univocità del codice per ogni singola unità.
Obblighi per Proprietari e Gestori: Cosa Fare Dopo Aver Ottenuto il CIN
Ottenere il CIN è solo il primo passo. Il decreto introduce precisi obblighi per i locatori e i gestori delle strutture:
- Esposizione del CIN: Il codice deve essere esposto in modo ben visibile all’esterno dell’edificio in cui si trova l’unità immobiliare o la struttura ricettiva.
- Indicazione negli Annunci: Il CIN deve essere sempre indicato in ogni annuncio, offerta o pubblicizzazione della locazione breve o della struttura ricettiva. Questo vale per:
- Portali Online (OTA): Airbnb, Booking.com, Expedia, ecc.
- Siti Web Proprietari: Il sito ufficiale del tuo hotel o B&B.
- Social Media: Pagine Facebook, Instagram, ecc.
- Circuiti Turistici: Altri canali di promozione.
- Dati alla Banca Dati Nazionale: La gestione e l’aggiornamento dei dati nella Banca Dati Nazionale sarà un obbligo continuo per garantire la conformità.
Le Sanzioni per l’Inosservanza: Evita Rischi e Multe Salate
Il nuovo quadro normativo prevede sanzioni precise e significative per chi non rispetta gli obblighi relativi al CIN.
- Mancanza del CIN in Annunci/Offerte: Per la mancata indicazione del CIN negli annunci o nelle offerte di locazione/struttura, è prevista una sanzione pecuniaria da 500 euro a 5.000 euro. La sanzione è raddoppiata in caso di reiterata violazione.
- Mancanza di Esposizione del CIN: Per la mancata esposizione del CIN all’esterno della struttura, la sanzione pecuniaria va da 800 euro a 8.000 euro.
- Mancanza dei Requisiti di Sicurezza: Le sanzioni più gravi riguardano la mancata presenza o autocertificazione dei requisiti di sicurezza (rilevatori di gas/fumo, estintori). In questi casi, la sanzione amministrativa pecuniaria va da 600 euro a 6.000 euro, oltre alla possibilità di interdizione temporanea dall’attività ricettiva per un periodo massimo di 30 giorni.
Queste sanzioni sottolineano l’importanza cruciale di adeguarsi tempestivamente alla nuova normativa. L’obiettivo del legislatore è chiaro: garantire un mercato più trasparente, sicuro e contrastare l’abusivismo che danneggia gli operatori onesti.
Implicazioni per il Tuo Business: Oltre l’Obbligo, un’Opportunità
Al di là dell’obbligo normativo, l’introduzione del CIN rappresenta anche un’opportunità per gli operatori onesti e professionali.
- Maggiore Trasparenza e Tutela: Il CIN aumenta la fiducia dei viaggiatori, che possono verificare la regolarità della struttura. Questo tutela gli operatori in regola e disincentiva chi opera nell’ombra.
- Concorrenza Equa: La normativa mira a livellare il campo di gioco, riducendo il vantaggio competitivo degli operatori abusivi che non sostengono i costi della conformità.
- Dati per lo Sviluppo del Turismo: La Banca Dati Nazionale raccoglierà informazioni preziose che potranno essere utilizzate per analisi statistiche, aiutando il Ministero del Turismo a sviluppare politiche più mirate per il settore. Questo potrebbe tradursi in nuovi incentivi o opportunità future.
- Posizionamento SEO Migliorato (Indiretto): Essere in regola e mostrare il CIN correttamente può aumentare la fiducia degli utenti e, indirettamente, influenzare positivamente la visibilità del tuo sito web. I portali online stessi richiederanno e valorizzeranno le strutture con CIN.
Domande Frequenti su CIN e CIR per Strutture Ricettive
Per aiutarti a chiarire ogni dubbio, abbiamo raccolto le domande più frequenti sul Codice Identificativo Nazionale.
1. Cos’è il CIN e a cosa serve? Il CIN (Codice Identificativo Nazionale) è un codice alfanumerico unico a livello nazionale per tutte le unità immobiliari destinate a locazioni brevi e strutture ricettive. Serve a garantire trasparenza, tracciabilità e a contrastare l’abusivismo nel settore.
2. Qual è la differenza tra CIN e CIR? Il CIR (Codice Identificativo Regionale) era un codice su base regionale, con regole diverse per ogni Regione. Il CIN è un codice unico a livello nazionale, gestito dal Ministero del Turismo e parte di una Banca Dati Nazionale. Il CIN di fatto sostituisce e uniforma l’identificazione che prima era demandata ai CIR.
3. Quando entra in vigore l’obbligo del CIN? L’obbligo del CIN è entrato in vigore il 3 settembre 2024. Le strutture hanno 60 giorni da quella data per richiederlo e adeguarsi.
4. Chi deve richiedere il CIN? Tutti i proprietari o gestori di unità immobiliari destinate a locazioni brevi (fino a 30 giorni) e tutte le strutture turistico-ricettive (B&B, case vacanze, affittacamere, ecc.) devono richiederlo.
5. Come si richiede il CIN? La richiesta avviene online, tramite il portale telematico del Ministero del Turismo. È necessario accedere con SPID o CIE e fornire i dati catastali e un’autocertificazione dei requisiti di sicurezza dell’immobile.
6. Devo esporre il CIN nella mia struttura? Sì, il CIN deve essere esposto in modo visibile all’esterno della tua struttura.
7. Devo indicare il CIN negli annunci online (es. Airbnb, Booking.com)? Sì, è obbligatorio indicare il CIN in ogni annuncio, offerta o pubblicizzazione della tua struttura, sia sui portali online che sul tuo sito web e altri canali.
8. Quali sono le sanzioni per chi non si adegua? Le sanzioni variano da 500 a 8.000 euro per la mancata esposizione o indicazione del CIN. La mancata conformità ai requisiti di sicurezza può portare a multe fino a 6.000 euro e alla sospensione temporanea dell’attività.
9. Se ho già il CIR, devo richiedere anche il CIN? Sì, il CIN sostituisce il CIR a livello nazionale. Anche se avevi già un CIR, dovrai ottenere il nuovo CIN tramite il portale del Ministero del Turismo, poiché le informazioni verranno centralizzate.
10. I requisiti di sicurezza sono validi per tutti? Sì, l’autocertificazione dei requisiti di sicurezza (impianti, rilevatori di fumo/CO, estintori) è un obbligo per tutti e mira a garantire la sicurezza degli ospiti.
Conclusioni: Il Tuo Prossimo Passo Verso la Conformità e il Successo
Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) non è solo un nuovo numero da esporre, ma una normativa che ridefinisce le regole del gioco per gli affitti brevi e le strutture ricettive in Italia. Adeguarsi tempestivamente è fondamentale per evitare sanzioni e per operare in un mercato più trasparente e competitivo.
Investire tempo nella comprensione e nell’applicazione di queste nuove regole significa garantire la sicurezza dei tuoi ospiti e la legalità della tua attività, ponendo le basi per un successo duraturo e in linea con le normative.
Se hai bisogno di supporto per la richiesta del tuo CIN o per ottimizzare la tua presenza online e massimizzare le prenotazioni dirette in questo nuovo scenario normativo, non esitare a contattarci. Siamo qui per aiutarti a navigare nel complesso mondo del digitale e delle normative turistiche.